Perché i ragazzi faticano a rispettare i genitori, a mantenere una condotta adeguata nel contesto scolastico o diventano protagonisti di fatti di cronaca?
Negli ultimi decenni si è passati da una “famiglia normativa” ad una “famiglia affettiva”.
Nella famiglia normativa la preoccupazione dei genitori era fornire principi e indicazioni per la crescita; nella famiglia affettiva, invece, il genitore ha come obiettivo quello di valorizzare i figli.
La famiglia normativa era caratterizzata dalla trasmissione di regole e valori dai genitori ai figli, senza che questi potessero metterli in discussione. La famiglia affettiva, al contrario, basa la relazione genitori-figli sugli affetti, più che sulle regole e sulle sanzioni. Questo non tanto per prepararli ad affrontare la vita, ma per renderli felici e realizzati. Si hanno figli molto protetti con poca possibilità di fare esperienze.
La famiglia affettiva non è da demonizzare, se non fosse per il fatto che in essa si fatica a dare e far rispettare le regole e spesso emerge la figura del genitore amico, che manifesta atteggiamenti e comportamenti accondiscendenti con cui è possibile parlare, confrontarsi, fare esperienze, a scapito delle responsabilità. In questo modo si perdono le dimensioni educative del rifiuto e della frustrazione, a vantaggio di una dimensione affettiva che trova nella gratificazione e nell’annullamento della fatica la sua strada più semplice.
Come gestiamo le regole?
Nei primi periodi di vita il ruolo dei genitori deve essere soprattutto affettuoso e accogliente, poi il rapporto deve trasformarsi e diventa necessario stabilire una distanza che faccia comprendere al bambino di essere un individuo distinto dai genitori, una persona con una propria identità e qui si possono introdurre le regole.
È fondamentale utilizzare un approccio volto alla risoluzione di problemi e non punitivo, poiché ogni volta che reagiamo con rabbia indeboliamo il rapporto con nostro figlio. Bisogna comprendere e affrontare i gesti provocatori: è quello il momento in cui il bambino chiede che gli venga insegnata una regola. Sgridarlo e basta vuol dire perdere una preziosa occasione.
Come possiamo insegnare le regole?
Si può educare con l’esempio, incoraggiare e non criticare, non rimanere arrabbiati con i figli, credere nelle loro capacità e nei loro sogni, non ridicolizzarli, non sottovalutarli, bisogna ascoltarli, essere affettuosi con loro, non parlare male di loro, essere presenti, tenere le nostre aspettative lontane da loro.
Tutte queste cose i genitori devono condividerle tra loro. Poche regole vanno condivise insieme e applicate nella quotidianità, anche e soprattutto tra genitori separati. Le regole vanno stabilite anche insieme ai figli affinché ne capiscano il senso.
Le regole vanno fatte rispettare, ma dobbiamo aiutare i bambini a rispettarle, meglio con il rinforzo positivo che con le punizioni. Sin da piccoli i bambini vanno abituati alla collaborazione, al rispetto dell’altro e degli oggetti. Il bambino va stimolato a fare dando dei piccoli compiti con supervisione. Il fare insieme nel rispetto delle regole è anche la gioia della condivisione. Le regole cambiano anche in base all’età dei nostri figli.
Quali sono i principali fattori che facilitano l’acquisizione delle norme?
• un comportamento rispettoso nei confronti dei figli;
• la chiarificazione sulla sensatezza e comprensibilità delle norme che poniamo;
• la nostra coerenza nel prospettare le norme e nell’esigerne il rispetto.
• la nostra disponibilità ad assumerci il ruolo di autorità che sancisce e trasmette le norme;
• l’equilibrio fra rigore delle norme e intelligenza del perdono, sempre uniti a un realistico incoraggiamento.
CONSIGLI UTILI:
i genitori devono fare gioco di squadra
avere regole di vita quotidiana da sempre
dare ai bambini dei piccoli compiti parametrati all’età
non far dormire i bambini nel lettone
non far usare ai figli il proprio smartphone
chiedere loro rispetto
non essere troppo presenti nei compiti
non organizzare tutto il tempo del bambino
mantenere le basi educative nei casi di separazione dei genitori
LIBRI UTILI SULL’ARGOMENTO:
Asha Philips “I no che aiutano a crescere”, ed. Feltrinelli
Erika Petrucciani “Educare senza perdere la calma”, ed. Harper Collins
Federica Ciccanti “Regole facili genitori felici”, ed. Vallardi
Giuliana Ukmar “Se mi vuoi bene dimmi di no”, ed. F. Angeli.
Aggiungi commento
Commenti
Hahhahahayya (il bazooka è grosso quanto tutto l’universo)